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Thursday, September 14, 2006

Dolori di crescita

Quando e perché fare la visita dall'ortopedico La valutazione specialistica per prevenire eventuali complicanze è utile se esistono sintomi particolari, posture o appoggi scorretti, predisposizioni familiari allo sviluppo di paramorfismi di Fabio Lodispoto *

È raro che i bambini e gli adolescenti in età scolare vengano sottoposti a una visita di controllo ortopedica. Ci sono invece almeno tre situazioni che richiedono una attenta valutazione specialistica per prevenire eventuali complicanze ortopediche: la comparsa di un dolore articolare, muscolare o scheletrico; una predisposizione familiare allo sviluppo di paramorfismi come scoliosi e alluce valgo; lo sviluppo di posture e appoggio plantare scorretti.Se si escludono dolori passeggeri e di poco conto come quelli conseguenti all'accumulo di acido lattico nei muscoli, a piccoli urti e traumi frequenti nei bambini in continua attività ludica e sportiva ogni disturbo doloroso andrebbe attentamene sottoposto allo specialista.Dicevano le nostre nonne di non preoccuparsi dei dolori di crescita: passano da soli. Avevano ragione, molti di questi dolori sono osteocondrosi giovanili: infiammazioni delle delicate cartilagini di accrescimento che tuttavia si autolimitano e scompaiono con un po' di riposo e blandi antinfiammatori senza lasciare conseguenze. Non tutti i dolori tuttavia hanno decorso favorevole alcuni nascondono patologie più serie a vanno attentamente distinti.

Malattia di Sever-Blank
Si tratta di una infiammazione che colpisce la cartilagine di accrescimento del tallone nei bambini tra i 9 e gli 11 anni. Il dolore è localizzato posteriormente al calcagno dove fa presa il tendine di Achille, limita lo sport e penalizza anche la semplice deambulazione nei casi più severi. Il riposo, calzature comode il ghiaccio e poche compresse di antidolorifico le cure più adeguate

Malattia di Osgood-Schlatter
Il disturbo interessa il ginocchio nel punto in cui il tendine rotuleo si inserisce alla tibia. Può comparire nella zona di dolore anche un piccola sporgenza che la radiografia mette in evidenza come "infiammazione e frammentazione della cartilagine di accrescimento della tuberosità tibiale anteriore". Sono in genere maschietti, specie se praticano con assiduità il calcio a soffrirne. Il disturbo regredisce spontaneamente con un periodo di sospensione della attività sportiva e senza lasciare tracce. Attenzione però ad ignorare il dolore. Continuare stoicamente a fare sport può portare allo sviluppo di calcificazioni permanenti che richiedono la asportazione chirurgica.

Malattia di Sinding- Larsen
Simile alla precedente, ma più rara colpisce sempre il ginocchio ma a livello della rotula, quindi poche dita più in alto.

Malattia di Koeler
Frequente specie nelle femminucce interessa il secondo metatarso del piede. La testa del metatarso va incontro ad una sofferenza ischemica, non riceve più un sufficiente apporto di sangue e ossigeno e perde vitalità. Infine perde resistenza e si deforma. Il dolore tuttavia passa spontaneamente, ma a differenza degli altri "dolori di crescita" a distanza di anni, una volta adulto, il piede sviluppa una forma di artrosi localizzata alla base del secondo dito che può richiedere un piccolo intervento chirurgico.

Epifisiolisi
Si tratta di un disturbo della cartilagine di accrescimento che si trova tra la testa del femore e il suo collo. Il dolore è tipicamente riferito all'inguine tanto da dare zoppia e un tipico atteggiamento antalgico con l'arto sofferente addotto e ruotato internamente. Progressivamente la testa del femore scivola sul collo e si angola in posizione anomala, tanto da sviluppare una grave limitazione permanente e una volta raggiunta l'età adulta, l'artrosi dell'anca. Una comune radiografia chiarisce il problema, che può essere brillantemente risolto con un tempestivo intervento chirurgico di riduzione e fissazione della testa del femore nella posizione anatomica.

Spondilolisi e spondilolistesi
Si tratta di una frattura da stress dei peduncoli posteriori di una vertebra lombare, in genere l'ultima o la penultima. Forse esiste un predisposizione a questa lesione vertebrale per cui chi ne soffre sviluppa localmente tessuto fibroso anziché osseo nella sede della disgiunzione. Ma sono soprattutto le sollecitazioni di sport come la danza e la iperlordosi lombare che creano una sollecitazione eccessiva sulle ultime vertebre, tanto da lesionarle. Quando entrambi i peduncoli vertebrali si sono pian piano fratturati, la vertebra soprastante diventa instabile e scivola in avanti. In questo modo oltre ai dolori si sviluppano anche sintomi neurologici dovuti allo stiramento delle radici nervose che prendono origine dal canale midollare.

Nella prima fase la fisioterapia e il rinforzo muscolare possono essere un valido aiuto, ma quando si è instaurato uno scivolamento con sintomi neurologici agli arti inferiori si deve ricorrere ad un intervento chirurgico di stabilizzazione vertebrale con placca e viti metalliche.

Alluce valgo, piede piatto e scoliosi
Si tratta di deformazioni dello scheletro che non hanno nella maggioranza dei casi altra spiegazione che una predisposizione genetica. Come dire un errore di progetto che si eredita dalla famiglia. Non è raro trovare infatti famiglie in cui varie generazioni soffrono di alluce valgo. E' bene così controllare periodicamente il piedino specie delle bambine che hanno in famiglia più componenti affetti da alluce valgo e/o piede piatto. Nei casi di forte predisposizione familiare si può osservare lo sviluppo di alluce valgo già a otto-dieci anni, più spesso in associazione ad un severo piede piatto. Plantari adeguati possono correggere il piede piatto e ritardare lo sviluppo dell'alluce valgo. La baropodometria ( lo studio computerizzato del passo) è un esame che aiuta a seguire nel tempo la evoluzione del piede piatto, mentre le radiografie sono più indicate allo studio dell'alluce che si è deformato. Il piede piatto, se è così grave da sviluppare dolore o fa prevedere allo specialista complicanze articolari, deve essere corretto chirurgicamente, preferibilmente tra i nove e i dodici anni.

A questo scopo sono state disegnate speciali viti che si impiantano per via mininvasiva attraverso un accesso cutaneo millimetrico sotto il malleolo laterale e che limitano il movimento anomalo del piede. Le viti realizzate in acido polilattico scompaiono dopo qualche anno a sviluppo scheletrico ultimato. Interventi correttivi precoci anche per l'alluce valgo, ma preferibilmente meglio spettare i 16-17anni.La scoliosi è una deformazione della colonna che si incurva ad esse fino a rendere asimmetrico il profilo dei fianchi, della spalle e del torace. Rispetto al passato il problema è stato ridimensionato e i casi lievi di deviazione della colonna, di pochi gradi, sono oggi considerati non patologici o comunque privi di conseguenze rilevanti.

Devono tuttavia essere controllati periodicamente, perché specie durante il periodo di rapido accrescimento in altezza degli adolescenti, la scoliosi lieve può peggiorare rapidamente. Le cure sono in genere fisioterapiche, consigliate apposite ginnastiche posturali. Il busto è riservato ai casi più gravi o con tendenza al peggioramento; solo le scoliosi con deviazioni maggiori necessitano di intervento chirurgico.

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