Colpa del magnesio. La carenza di questo minerale può essere responsabile di molti sintomi. Ecco i più diffusi
San Pietroburgo
Molti si preoccupano di arricchire la propria dieta con calcio, omega 3, i nuovi fitosteroli, ma nessuno, medici compresi, pensa mai al magnesio. Eppure questo minerale, che si concentra prevelentamente nelle ossa e da lì viene prelevato quando il livello circolante nel sangue si abbassa, è importantissimo per più di trecento reazioni biochimiche del nostro organismo, soprattutto per un corretto funzionamento muscolare e nervoso. La carenza di magnesio, secondo i dati diffusi ad un meeting organizzato a San Pietroburgo dalla Sanofi-Aventis, che vende il minerale nella forma più assorbibile di pidolato, è molto diffusa. C'è però, anche da parte dei medici, poca attenzione.
"Molti sintomi lamentati dai pazienti", spiega Ovidio Brignoli, vicepresidente della Società Italiana di Medicina Generale, "si possono ricondurre a carenze di magnesio. Il caso più comune è la cosiddetta sindrome della ipereccitabilità neuronale, ovvero sintomi legati ad uno stato d'ansia: inquietudine e iperemotività, insonnia, oppressione toracica, palpitazioni. Ci sono poi anche sintomi neuromuscolari, come crampi, parestesie, contratture, affaticabilità o altri sintomi neurovegetativi, pallore o vampate di calore, extrasistoli o palpitazioni. Uno squilibrio di questo minerale può anche essere causa di dismenorrea, sindrome della stanchezza cronica e premestruale".
I consigli? "Cominciare ad assumere almeno 5 porzioni di frutta e verdura, soprattutto a foglie larghe e verdi. Gli atleti, le donne in gravidanza e gli anziani hanno un bisogno maggiore di minerale: per loro, a maggior ragione, è indicata una supplementazione, almeno per un mese".
Ricordando alcune cose importanti: molti farmaci causano una perdita di magnesio all'organismo (diuretici, antibiotici, cisplatino, ciclosporine, digitale), così come alcune patologie (gastrointestinali come morbo di Crohn, colite ulcerosa), diabete mellito, infarto acuto del miocardio, pancreatite acuta, malassorbimento, alcolismo. Limitano l'assorbimento anche una dieta ricche in fibre o povere in proteine, alti livelli di calcio, attività fisica intensa e l'aumentare dell'età. Inoltre non ci sono effetti collaterali da sovradosaggio: l'organismo utilizza solo quello che gli occorre, il resto viene espulso.
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