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Psicolife - psicologia e psicoterapia a Firenze

Wednesday, March 15, 2006

Cos'è il dolore

Fin dagli albori dell’esistenza la comprensione, il controllo, l’eliminazione del dolore sono sempre stati tra i principali problemi dell’uomo.

Tuttavia il dolore molte volte segnala il rischio di perdita dell’integrità psicofisica funzionando come allarme di molte malattie individuabili meglio grazie, appunto, alle sue localizzazioni e alle sue qualità. Ma se tutto questo è vero riguardo alle malattie acute non lo è invece quando il dolore si fa cronico, cioè quando esaurisce il suo compito di sentinella perdendo l’utilità di allarme e divenendo esso stesso più malattia che sintomo.

Come può essere

In medicina il dolore è il più comune sintomo di malattia e indica che nell’organismo sta accadendo qualcosa di nocivo. In tutto il corpo, vi sono particolari sensori nervosi responsabili della prima trasmissione dolorifica al midollo spinale situato dentro la colonna vertebrale denominati “nocicettori”. Una seconda via nervosa nel midollo spinale giunge al cervello dove la “sensorialità” permette di sentire più o meno lo stimolo come dolore, la “cognizione” di capire che si ha il dolore, “l’emotività”, diversa da persona a persona, responsabile della tollerabilità al dolore.

Il dolore può essere:

localizzato, quando una persona indica il preciso punto del corpo dove avverte il dolore;

irradiato, nel caso in cui dal punto di origine il dolore sembra seguire un decorso lungo un tratto del corpo (ad esempio, un mal di schiena con una irradiazione sciatica);

riferito, cioè quando chi soffre indica un’area di dolore cutaneo più o meno vasta senza una chiara localizzazione.

Oltre alle vie nervose ascendenti che portano gli stimoli dolorosi dal corpo al cervello, esistono altre vie che da questo discendono al midollo spinale con la funzione di inibire o meno il dolore aiutate da particolari sostanze capaci di modificare la sensibilità al dolore.

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