Mal di testa, disturbi intestinali, fitte alla schiena. Secondo un recente studio, quattro persone su dieci che soffrono di depressione hanno anche sintomi fisici, spesso pesanti da sopportare. Adesso per loro c’è un aiuto in più: un nuovo farmaco, la duloxetina (i nomi commerciali sono Cymbalta e Xeristar), che fa sparire sia l’umor nero sia i disturbi fisici. «Il dolore che colpisce il corpo è uno dei segnali tipici, a volte premonitori, di questa malattia» spiega Eugenio Aguglia, presidente della Società italiana di psichiatria. «Così succede, per esempio, di rivolgersi a uno specialista per una cefalea e scoprire che si tratta di depressione. Il problema è che, non di rado, prima di capire che la causa di questi malesseri è un disagio psichico, passa del tempo e la situazione peggiora.
È importante, invece, osservare subito se oltre ai sintomi fisici compaiono allo stesso tempo abbassamento del tono dell’umore, irritabilità, difficoltà di concentrazione». E, a quel punto, lo specialista potrà prescrivere la duloxetina. Già usata contro l’incontinenza urinaria, ora si è scoperto che può essere molto efficace per combattere i sintomi fisici della depressione. «I normali antidepressivi agiscono solo su un neurotrasmettitore, la serotonina. E quindi riescono a curare soltanto l’aspetto emotivo della depressione» spiega l’esperto.
«Il nuovo farmaco invece fa parte della famiglia degli antidepressivi SNRI, che alleviano il dolore perché intervengono oltre che sulla serotonina, anche su un’altra sostanza, la noradrenalina, coinvolta nella trasmissione degli impulsi di dolore. Ma rispetto ad altri farmaci simili ha decisamente una marcia in più: da una parte potenzia le sostanze che il nostro cervello produce per ridurre la sofferenza, dall’altra aumenta la capacità di regolare la soglia stessa del dolore». Per questo motivo comincia a fare bene già nei primi giorni di terapia e, in più, agisce a un dosaggio molto basso: 60 milligrammi, cioè una sola compressa al giorno. In questo modo diminuisce anche il rischio degli effetti collaterali. «Il grande vantaggio di questo farmaco è proprio quello di essere ben tollerato» aggiunge lo psichiatra Aguglia. «Reazioni secondarie come nausea o calo del desiderio sessuale sono molto ridotte». Dopo due, tre settimane la cura dà il massimo risultato, ma deve essere continuata per almeno sei mesi per evitare brutte ricadute.
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