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Thursday, June 08, 2006

L’agopuntura aiuta contro la nausea da chemioterapia

Associata ai farmaci antiemetici, in alcuni casi limita gli effetti spiacevoli delle cure. Risultati diversi a seconda della tecnica.
MILANO – Anche gli aghi possono aiutare a combattere gli effetti collaterali della chemioterapia e, in particolare, la nausea e il vomito. Lo sostengono gli esperti della Cochrane Collaboration, un’organizzazione internazionale no-profit che si occupa di valutare l’affidabilità dei risultati scientifici. Il responso positivo sull’agopuntura, pubblicato nella Cochrane Library (l’archivio on line dell’associazione), deriva dall’analisi di 11 studi clinici condotti su un totale di oltre 1.200 pazienti: nell’ambito delle sperimentazioni giudicate attendibili sono state prese in esame diverse modalità di agopuntura, da quella tradizionale, che prevede l’inserzione manuale degli aghi, a quella in cui si fa passare una bassissima corrente elettrica negli stessi, all’agopressione, che non prevede l’inserimento degli aghi ma solo una pressione delle dita negli stessi punti sfruttati dalla tecnica classica. Tutti i partecipanti, inoltre, hanno assunto farmaci antiemetici (cioè contro il vomito) durante l’esperimento.
In generale, il primo giorno dopo la chemioterapia il 22 per cento dei pazienti che si era sottoposto a una forma di agopuntura ha avuto nausea e vomito, contro il 31 per cento di coloro che invece avevano fatto ricorso solo alla medicina ufficiale, anche se l’efficacia non è uguale per tutti i tipi agopuntura. L’agopressione, in particolare, non sembra funzionare granché al di là del primo giorno, e la tecnica classica non ha un effetto dimostrabile; più efficaci sembrano invece le metodiche che combinano l’agopuntura al passaggio di correnti a basso voltaggio.

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