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Psicolife - psicologia e psicoterapia a Firenze

Sunday, February 18, 2007

Sete e Dolore: interazione e plasticità

Si ringrazia l'amico e collega Dr. Roberto Blarasin e il suo bellissimo Blog sull'Ipnosi : Sveglio (visitatelo) per i contenuti e gli articoli dal quale abbiamo ripreso questo vecchio articolo di estremo interesse.

La sensazione di sete facilita l'insorgenza della reazione dolorosa gli stimoli esterni. Lo rivela uno studio pubblicato dalla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.

“Questa è l’ennesima dimostrazione della plasticità dei meccanismi di espressione del dolore”, spiega Michael Farrell dell’Howard Florey Institute di Melbourne. “In questo caso particolare, una lieve perturbazione dei livelli di elettroliti, cioè ciò che fondamentalmente dà inizio alla sensazione di sete, è abbastanza per modificare intensità e modalità di espressione del dolore”.

Farrell ed il suo team hanno studiato la relazione tra sete e dolore in 10 pazienti. Ai partecipanti allo studio è stata applicata una leggera pressione ai pollici per indurre una lieve sensazione di dolore e sono state somministrate iniezioni saline per simulare la sete. Analizzando il flusso sanguigno cerebrale durante l’esperimento tramite PET (tomografia ad emissione di positroni) si è osservato che negli individui più assetati la sensazione dolorosa risultava più intensa. La sensazione di sete, invece, non risultava alterata dalla sensazione dolorosa.

La sete aveva causato l’attivazione della corteccia cingolata anteriore (area 32 di Brodmann) e dell’insula. L’aumentata risposta al dolore era associata sia all’aumento dell’attività nelle regioni corticali che sono correlate all’intesità del dolore che ad una attivazione specifica nel cingolato anteriore pregenuale e nella corteccia orbitofrontale ventrale, due regioni cerebrali che non vengono attivate dai due input (sete e dolore) singolarmente ma da entrambi (ciò suggerisce che in tali aree svolgano una funzione integrativa).

Questi studi suggeriscono che la corteccia limbica e la corteccia prefrontale giocano un ruolo nella modulazione del dolore durante l’esperienza della sete. Farrell ha avanzato l’ipotesi che ci possano essere circuiti cerebrali che permettono ad una sensazione di modulare l’altra, una strategia importante dal punto di vista evolutivo. Fame, sete, stanchezza e dolore ad esempio non si manifestano contemporaneamente, e questo ci permette di stabilire delle priorità: “La sensazione con le più immediate implicazioni per la sopravvivenza viene messa in evidenza”, spiega il ricercatore australiano.

Fonte: Farrell MJ, Egan GF, Zamarripa F et al. Unique, common, and interacting cortical correlates of thirst and pain. PNAS 2006
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Sunday, February 11, 2007

Mestruazioni dolorose (Dismenorrea)

Non sempre il dolore prima o durante la mestruazione dipende solo da fattori ginecologici. Per esempio, la stitichezza oppure dei disturbi legati alla cattiva posizione della colonna vertebrale, che da soli non sono sufficienti a produrre il fenomeno dolore, sommati all'irritazione locale dell'utero nel momento in cui inizia a perdere sangue possono produrre dolore anche molto violento.

In questi casi è quindi necessario provvedere a mantenere in ordine anche tutti gli apparati potenzialmente connessi, per vicinanza fisica o per sede di irradiazioni nervose all'apparato ginecologico (intestino, vescica, reni, ovaie, colonna vertebrale, eccetera).

È bene inoltre considerare che il dolore ha sempre anche una componente psicologica che può aggravare o migliorare la situazione esistente, quindi dal punto di vista della terapia bisogna prendere in considerazione anche lo stato psichico di quel momento particolare (vedi le voci Depressione, Ansia, Dolore).

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