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Friday, March 30, 2007

La localizzazione del dolore

Infarto o indigestione? La corretta localizzazione spaziale della causa di un dolore non è spesso semplice per il paziente, ma anche la scienza - pur ben conoscendo alcune classiche corrispondenze fra dolore apparente e danno reale - non ha ancora compreso appieno i meccanismi per i quali avvengono questi fenomeni. Ora uno studio diretto da Robert Coghill della Wake Forest University School of Medicine, permette di chiarire alcuni aspetti di questo complesso processo, mettendo in evidenza come in esso sia coinvolto un numero di aree cerebrali ben superiore di quanto finora supposto.

I risultati della ricerca - pubblicati sul numero di questa settimana del Journal of Neuroscience - sconfessano l'ipotesi tradizionale secondo cui poche aree cerebrali, fra cui la corteccia somatosensoriale, sarebbero responsabili della localizzazione spaziale del dolore, che invece - come risulta dalle immagini di risonanza magnetica funzionale ottenute da volontari sottoposti a specifici esperimenti - richiederebbe processi complessi strutturati in modo simile a quelli che intervengono nella localizzazione uditiva o visiva.

"Mentri i soggetti stavano valutando la localizzazione spaziale dello stimolo, si è accesa un'intera rete di aree cerebrali", ha detto Coghill. "Stavamo osservando qualcosa di nuovo e diverso: aree che storicamente erano ritenute coinvolte nell'elaborazione degli aspetti emotivi del dolore partecipavano alla sua localizzazione. Questo apre un quadro concettuale completamente nuovo sul modo di pensare gli aspetti spaziali del dolore."

"Il dolore - ha osservato Yoshitetsu Oshiro, altro autore dello studio - non è ancora ben compreso e servono trattamenti migliori. Questo cambiamento di direzione potrà essere importante per indirizzare ricerca e terapie nella direzione giusta." (gg)

Fonte: Le scienze

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